mercoledì 23 aprile 2008

L'anima de li mejo...

...nessuna offesa, il titolo si capisce sempre dopo!
Dopo quindi aver visto il rapporto di stima - disistima tra Jung e Freud, passiamo ora ad analizzare nel dettaglio le teorie del giovine psicologo!
Tutto ebbe inizio da un sogno raccontato da Jung a Freud: una stanza arredata un po' old style portava, tramite scale, ad un nuovo spazio sottostante al primo, sempre più antico. Questa figura si ripeteva più di una volta, ripercorrendo sempre più all'indietro il tempo fino a giungere in una caverna dove si potevano scorgere delle ossa.
Effettivo Desiderio di morte, come ebbe a dire Freud?


Direi di no così come pure Jung ha detto no (aspè... lui ha detto sì, ma tanto per fare contento Freud... poi però ha precisato la natura del suo stesso sogno!).
Qui, cari miei, introduciamo il concetto di Inconscio Collettivo. L'andare sempre addietro nei tempi fino a quando, cito testualmente, si giunge ai confini con l'anima animale vuol dire che dentro di noi abbiamo qualcosa che, in chiave ereditaria, giunge fino alla nostra coscienza, alla nostra consapevolezza. Qualcosa che è sepolto, stratificato da generazioni, eppure ancora desideroso di comunicare con il nostro mondo tramite immagini, rappresentazioni (perché non potrebbe fare altrimenti). Questo insieme di immagini primordiali vengono definiti archetipi e sono lo strumento attraverso cui l'inconscio collettivo, a carattere impersonale e universale, viene a comunicare nel nostro inconscio personale, il quale altro non fa che innestarsi (nel momento in cui nasciamo) con il primo.
Da questo inconscio collettivo derivano alcune immagini chiave che poi costituiranno, in virtù della nostra esperienza (che si somma ad alcune determinazione ereditarie) la nostra personalità o tratti di essa.
Sto pensando ad esempio alla definizione di ombra, ovvero la parte nascosta, negativa di noi stessi, verso la quale noi rivolgiamo ogni male possibile e che, in virtù di questo sdoppiamento di personalità, tendiamo a considerarla come un residuo delle nostre rimozioni.
Oppure altre due definizioni importanti, quali quelle di Animus e Anima. L'animus, presente nelle donne, rappresenta la compensazione maschile (anche di natura biologica) nella personalità femminile e il contrario avviene grazie alla presenza dell'anima nella personalità maschile.

Riassumendo quanto finora detto (ma ovviamente dicendo di più), la psicologia Junghiana trova il suo fine nella individuazione del Sé ovvero nel far emergere la propria personalità (o coscienza, o Anima, o ), ovvero quello che lo rende un individuo vero e proprio.
Alleati per questa individuazione sono i processi simbolici che permettono tramite i Simboli (e gli Archetipi) di poter far emergere nel quadro confuso degli inconsci (collettivo e personale) una distinzione tra persona e ombra.
La personalità stessa si trova però, nel suo essere nel mondo, a dover vivere scissa tra il relazionarsi con l'oggetto o con il soggetto. In questi casi abbiamo diversi tipi caratteriali; chi si rivolge verso l'oggetto è un estroverso al contrario di chi, rivolgendosi verso il soggetto, è introverso.
Ora, poiché nessuna persona può essere solo una di queste proprietà, bisogna muoversi attraverso gradienti della personalità, ovvero un complesso schema attraverso cui noi riconosciamo alcuni caratteri dominanti della nostra personalità. Per identificarli, dobbiamo muoverci intorno a quattro criteri fondamentali, che ci contraddistinguono relativamente alla nostra predisposizione per l'esterno (verso l'oggetto) o all'interno (verso il soggetto). Questi sono: Pensiero, Sentimento, Intuizione e Sensazione.

Sembra difficile questo schema? Provate a mettere in pratica, pur con gli evidenti limiti di una semplificazione eccessiva, le teorie junghiane attraverso questi tre test sulla personalità; il primo è in italiano (più scarno di interesse) mentre i successivi, in inglese, sono decisamente più completi. Ve lo consiglio anche come esercizio di lingua: mettetevi con un vocabolario vicino e provate a rispondere a quelle domande. Se volete, nei commenti mettete il punteggio e il giudizio ottenuto (e quale test avete fatto).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Marco,

ti lascio il risultato del test SimilarMinds:
Jung Test Results

Extroverted (E) 56.82% Introverted (I) 43.18%
Intuitive (N) 51.16% Sensing (S) 48.84%
Feeling (F) 55% Thinking (T) 45%
Judging (J) 58.97% Perceiving (P) 41.03%

Your type is: ENFJ
Accuracy: - 5

ENFJ - "Persuader". Outstanding leader of groups. Can be aggressive at helping others to be the best that they can be. 2.5% of total population.

Accuracy: - 5

Salutoni,

Vincenzo

Beh... visto che ci sono, ti lascio anche il risultato del secondo test Junghiano:

Your Type is
ENFJ
Extraverted Intuitive Feeling Judging
Strength of the preferences %
44 50 25 67

ENFJ type description by J. Butt and M.M. Heiss
ENFJ Career Choices by Jung Career Indicator™ ENFJ Famous Personalities
ENFJ type description by D.Keirsey

Qualitative analysis of your type formula

You are:
moderately expressed extravert

moderately expressed intuitive personality

moderately expressed feeling personality

distinctively expressed judging personality

Ari salutoni,

Vincenzo